Spese ordinarie: ecco l’elenco completo di cosa sono e quali sono

Le spese ordinarie rappresentano uno degli aspetti più importanti della gestione economica quotidiana, sia in ambito familiare, sia per immobili, figli o attività specifiche. Riconoscere con chiarezza cosa rientra in questa categoria è essenziale per pianificare correttamente il bilancio personale, evitare fraintendimenti tra le parti coinvolte e rispettare le norme vigenti nell’ambito civile e fiscale italiano. Le spese ordinarie sono generalmente definite come tutti i costi necessari per mantenere la regolare funzionalità, soddisfare i bisogni primari e garantire la continuità della vita quotidiana della persona, del nucleo familiare, dell’immobile o del servizio.

Definizione e caratteristiche delle spese ordinarie

Quando si parla di spese ordinarie, ci si riferisce a tutte le uscite di denaro che si presentano in maniera regolare, ripetitiva e prevedibile nel tempo. Sono caratterizzate dall’essere necessarie per soddisfare esigenze primarie: rientrano quindi in questa categoria il vitto, l’alloggio, la cura della persona, l’abbigliamento di base, i trasporti urbani, il materiale scolastico per i figli, la mensa scolastica, le spese di igiene, l’acquisto di farmaci di uso comune e le attività educative o ricreative consolidate, come il doposcuola o il babysitteraggio. Queste uscite sono correlate alla gestione della quotidianità e tipicamente sono incluse in quote fisse come l’assegno di mantenimento, nel caso dei figli dopo una separazione o divorzio.

La loro ripartizione segue regole ben stabilite, sia nei rapporti tra ex coniugi sia in ambito condominiale, dove vengono spesso dettagliate in tabelle o accordi predisposti dai tribunali e dagli amministratori per evitare conflitti tra le parti.

Spese ordinarie nel mantenimento dei figli

Nel contesto della separazione o del divorzio, si parla molto spesso di spese ordinarie riferite ai figli. Queste sono inserite nell’assegno di mantenimento destinato al genitore affidatario e comprendono tutte le necessità per assicurare una vita dignitosa e stabile ai figli, senza necessità di rimborso ulteriore da parte dell’altro genitore. Ecco l’elenco più comune di ciò che viene considerato ordinario :

  • Vitto: le spese alimentari di ogni giorno.
  • Alloggio: i costi della casa, bollette e contributi condominiali inclusi se previsti dal regime di custodia e convivenza.
  • Abbigliamento ordinario: capi di vestiario essenziali, adattati al cambio di stagione, alle esigenze della crescita o sostituzioni dovute a normale usura.
  • Mensa scolastica: i pasti consumati durante l’orario scolastico.
  • Materiale scolastico di base: quaderni, penne, libri di testo obbligatori, cartelle.
  • Medicinali di primo uso: farmaci da banco, antipiretici, integratori consigliati dal pediatra senza carattere straordinario.
  • Igiene personale: prodotti e servizi per la pulizia e la cura ordinaria della persona.
  • Attività ricreative e educative consolidate: iscrizioni a doposcuola, baby-sitter, attività sportive o artistiche già praticate e stabili nel tempo.
  • Spostamenti urbani: mezzi pubblici, navette scolastiche e taxi per gli spostamenti quotidiani.
  • Regali e piccole spese ricreative: compleanni, festività comuni, giochi di modesto valore.

Tutte queste tipologie di uscite sono considerate ordinarie perché si ripresentano ciclicamente e sono facilmente prevedibili nello sviluppo della vita di un minore. La giurisprudenza italiana ha chiarito che il genitore che riceve l’assegno di mantenimento deve farsi carico di queste spese, e solitamente non può pretendere ulteriori rimborsi dall’altro genitore, salvo che si tratti di spese eccezionali o straordinarie.

Elenco completo delle spese ordinarie condominiali

Un ambito particolarmente dettagliato riguarda le spese ordinarie condominiali. Queste sono quelle che spettano direttamente all’inquilino, mentre quelle straordinarie restano a carico del proprietario, salvo diversi accordi contrattuali . Ecco il dettaglio più ricorrente:

  • Manutenzione ordinaria dell’impianto elettrico, come riparazione di interruttori, prese di corrente e lampade.
  • Pulizia ordinaria del contatore dell’acqua.
  • Manutenzione della rubinetteria dovuta a normale usura.
  • Riparazione ordinaria di porte, finestre, vetri e maniglie, intese come piccole sostituzioni o aggiustamenti.
  • Cura degli spazi comuni: pulizia scale, spazi di entrata, illuminazione e giardinaggio ordinario.
  • Spese ordinarie di amministrazione: costi di gestione del condominio, spese postali, piccoli acquisti approvati annualmente.

In questi casi, le spese ordinarie sono calcolate periodicamente e spettano all’inquilino perché sono direttamente legate al godimento dell’appartamento e alla normale fruizione dei servizi comuni. Quelle straordinarie, come rifacimento di impianti, sostituzione di parti strutturali e grandi interventi, restano invece a carico del proprietario.

Spese ordinarie nella gestione di una casa

La gestione pratica di una casa, in affitto o di proprietà, comporta una lunga serie di uscite ordinarie da includere nel proprio bilancio mensile. Queste costano di più nelle grandi città o se si scelgono servizi aggiuntivi. Il panorama attuale, secondo gli ultimi dati pubblici, include le seguenti voci:

  • Mutuo, laddove presente, che costituisce la quota più importante per chi acquista casa.
  • Assicurazione casa, obbligatoria con mutuo o facoltativa per incendio, scoppio e danni accidentali.
  • Spese condominiali ordinarie, legate ai servizi e alle manutenzioni regolari (ascensore, portineria, pulizia spazi comuni).
  • Utenze domestiche: energia elettrica, gas, acqua, rifiuti. I costi variano in base a zona, tariffe e consumi, ma sono prevedibili e ricorrenti.
  • IMU, laddove prevista, per seconda casa o prima casa di lusso.
  • TARI, tassa sui rifiuti, differenziata per Comune e numero di occupanti.

Molte di queste voci risultano fisse e non legate a eventi eccezionali; rappresentano la struttura di base del bilancio domestico, su cui costruire eventuali spese aggiuntive.

Le spese ordinarie: finalità, gestione e aspetti normativi

La finalità delle spese ordinarie è garantire la regolarità della vita quotidiana, evitare interruzioni nei servizi essenziali, sostenere la crescita dei figli, tutelare la salute e la dignità della persona. Dal punto di vista normativo, sono tutelate dalla legge per prevenire contenziosi e assicurare parità di trattamento fra le parti, sia che si tratti di rapporti familiari, sia di proprietari e inquilini.

Il principio di base resta quello della prevedibilità e della ripetitività: mentre le spese ordinarie vanno affrontate senza preavviso o concertazione salvo diversa indicazione contrattuale o giudiziale, le spese straordinarie richiedono invece accordo, approvazione e, spesso, ripartizione proporzionale su base patrimoniale.

La distinzione è talmente importante che in sede di separazione, divorzio o contrattualizzazione di rapporti, vengono spesso redatte apposite tabelle e protocolli, come il noto protocollo di Bologna, che dettaglia in modo preciso cosa viene ritenuto ordinario e cosa non lo è. Per ulteriori approfondimenti sulle differenze giuridiche e sulla gestione delle uscite in ambito civilistico, è possibile consultare la voce dedicata su Wikipedia.

In conclusione, conoscere con esattezza quali sono le spese ordinarie permette di gestire meglio il proprio denaro, evitare fraintendimenti e tutelare i propri diritti e doveri, sia nel rapporto con i figli, sia nell’ambito condominiale, che nella gestione della propria abitazione quotidiana.

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