A quale temperatura si uccidono i batteri in lavatrice? Ecco la risposta

Non tutti sanno che la temperatura di lavaggio della lavatrice è uno dei fattori più importanti per eliminare batteri e germi dai tessuti. Molti credono che solo impostando cicli a 60°C o oltre si ottenga una reale disinfezione, ma recenti studi ed esperienze di esperti stanno cambiando questa visione tradizionale. Infatti, grazie a nuove tecniche e prodotti, anche i cicli a temperature più basse, come 40°C, possono risultare efficaci per garantire igiene, a patto che si rispettino determinati parametri e si scelgano i detergenti idonei.

Come agisce la temperatura sui batteri

I batteri presenti sui tessuti sporchi trovano nei vestiti, soprattutto nei capi umidi e mischiati tra loro, un ambiente favorevole alla proliferazione. Le classiche raccomandazioni suggerivano lavaggi ad alte temperature, soprattutto per lenzuola, asciugamani e indumenti intimi, con cicli a 60°C o addirittura 90°C. Questi livelli di calore sono sufficienti a distruggere la maggior parte degli agenti patogeni presenti sulle fibre, riducendo il rischio di trasmissione di infezioni o allergie.
Tuttavia, queste alte temperature possono danneggiare i capi più delicati, far restringere le fibre o “stancare” i colori, senza contare l’impatto ambientale dovuto al maggiore consumo energetico.

Lavaggi efficaci anche a 40°C?

Recenti ricerche ed esperti del settore sostengono che la disinfezione può essere raggiunta anche a 40°C, se il ciclo di lavaggio è abbastanza lungo (almeno 60-90 minuti) e si utilizza il giusto prodotto igienizzante.
Chris Tattersall di Woolroom afferma che una temperatura di 40°C può disinfettare efficacemente biancheria e vestiti, preservando la qualità dei tessuti e rispettando l’ambiente. Questa pratica è particolarmente adatta per il lavaggio quotidiano, per abiti di bambini, biancheria intima e capi più delicati, consentendo una pulizia profonda, senza rischi di usura.
Importante è ampliare il ciclo di lavaggio e scegliere detersivi con proprietà antibatteriche, in modo che il detergente abbia il tempo di penetrare tra le fibre e neutralizzare germi e sporco.

La verità sulle alte temperature

L’idea che solo un lavaggio ad alte temperature garantisca igiene assoluta non è del tutto sbagliata, ma la questione è più complessa.
Markus Egert, microbiologo dell’Università di Furtwangen, sottolinea che il lavaggio a 60°C o superiori è effettivamente il più efficace per l’eliminazione di batteri e virus sulle fibre tessili, specialmente su capi particolarmente sporchi, asciugamani, lenzuola o vestiti usati durante malattie infettive. Tuttavia, i lavaggi frequenti a queste temperature possono favorire, paradossalmente, la proliferazione batterica in alcune componenti della lavatrice, come il cassetto del detersivo o la guarnizione dell’oblò. Qui si registrano, addirittura, focolai di batteri capaci di resistere all’azione del calore, come Moraxella osloensis, responsabile dei cattivi odori.
La soluzione migliore è quindi alternare cicli caldi a cicli più delicati, pulire regolarmente le parti interne della lavatrice e lasciarla aperta tra un utilizzo e l’altro per favorire l’asciugatura. Questo riduce il rischio di proliferazione batterica anche nel dispositivo stesso.

Consigli per un bucato igienizzato e sicuro

Per ottenere un risultato ottimale in termini di igiene e sicurezza, è buona norma adottare alcune strategie:

  • Preferire cicli lunghi di almeno 60-90 minuti a 40°C per il lavaggio normale, usando detersivi antibatterici di qualità.
  • Riservare i cicli a 60°C o superiori a capi particolarmente sporchi, biancheria da letto, asciugamani e tessuti usati in periodo di malattie.
  • Pulire con regolarità il cassetto del detersivo e la guarnizione dell’oblò per scongiurare la presenza di batteri resistenti.
  • Evitare di lasciare la biancheria sporca troppo tempo nel contenitore: maggiore è il tempo di attesa, maggiore il rischio di proliferazione batterica.
  • Valutare l’utilizzo di additivi igienizzanti, in particolare quando si lavano capi adoperati da persone fragili o per neonati.
  • Usare elettrodomestici di nuova generazione che offrono trattamenti igienizzanti a secco o cicli speciali, come l’opzione Hygiene Care che tratta i capi fino a 70°C con aria calda.

Batteri più comuni nel bucato

Nel bucato domestico si possono trovare vari tipi di batteri, come l’Staphylococcus aureus e lo stesso Moraxella osloensis, oltre a funghi, acari e microrganismi responsabili di allergie e infezioni, soprattutto in ambienti umidi e caldi. Un lavaggio corretto non solo migliora l’aspetto dei capi, ma previene anche la diffusione di questi agenti patogeni, tutelando la salute di tutta la famiglia.

Per un bucato pulito e sano è essenziale combinare temperatura adeguata, ciclo sufficientemente lungo, corretta manutenzione della lavatrice e scelta del detersivo più idoneo. Questi accorgimenti permettono di eliminare la stragrande maggioranza dei batteri, risparmiare energia e preservare la qualità dei tessuti anche dopo molti lavaggi.

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